SHAMANISMO NELL'UOMO PREISTORICO
Approccio olistico all’Idolo “Farfalla” di Foppe di Nadro (Val Camonica)
Approccio archeologico.
Il prof. Emmanuel Anati, grande studioso della Val Camonica, ha presentato nel libro “I Camuni, alle radici della civiltà europea” (1982) l’idolo ”Farfalla”, Roccia 27 di Foppe di Nadro.
La sua identificazione è relativa ad una similitudine formale di una sola parte dell’incisione e la conseguente indicazione è basata essenzialmente su una attribuzione alla sfera del sacro, senza ulteriori approfondimenti.
Approccio archeoastronomico e sciamanico.
Nello studio sull’apparizione della “farfalla-dorata” al tramonto del Solstizio di Estate nel promontorio del Caprione è stata fatta l’analisi comparata dei due soggetti ed è emersa la comune essenza legata ai principi dello shamanismo:
a)-l’uomo è composto di spirito, anima e corpo;
b)- lo spirito si forma nella costellazione-generatrice e ritorna ad essa dopo la morte;
c)- lo shamano aiuta lo spirito del defunto a raggiungere la costellazione;
d)- la farfalla è l’animale psicopompo in cui lo spirito si incorpora.
Quest’ultimo concetto è stato espresso da Marija Gimbutas come < the embodiment of the principle of Transformation>(Streep P., 1994).
Emerge quindi un approfondimento concettuale nell’approccio all’incisione di Roccia 27, che, pur rimanendo nell’ambito del sacro, consente di entrare all’interno della rappresentazione per specificare che :
- l’antropomorfo inferiore è lo shamano;
- l’antropomorfo superiore è il defunto nell’atteggiamento di lasciare la Terra;
- la presenza delle ali ci riconduce alla farfalla come animale psicopompo.
Approccio vibrazionale.
Avendo mostrato durante una conferenza i vari di tipi di rappresentazione di farfalle ed essendo presenti i soci dell’Associazione di Archeologia Vibrazionale, è stata indagata la natura della rappresentazione dei moduli numerici presenti all’interno delle ali dell’incisione di Foppe di Nadro (cinque ed uno).
Preso atto che il contesto non è semplicemente formale, ma è inserito nella iniziazione shamanica, si è potuto ricostruire che:
- l’ala superiore esprime la tendenza al cielo (modulo Uno);
- la coppella inserita sta ad indicare l’Uno, il Padre, l’Inespresso, la Potenza allo stato puro, latente, non espressa, il Potenziale infinito;
- la coppella inserita al centro dell’ala inferiore sta ad indicare la Madre, la Potenza espressa nella forma, la Generante della Vita;
- le coppelle in numero di cinque stanno ad indicare il Figlio, l’effetto della generazione formato dall’unione del Padre (due perché generante nella Terra e ora nel Cielo) e della Madre (due perché generante nella Terra e ora nel Cielo).
Il numero cinque sta nell’ala posta in basso perché assume qui anche il significato di in quanto il figlio si stacca poi dai genitori, portando in sé la loro natura duale quale forza genitrice, senza la quale lo stesso figlio non potrebbe essere.
L’analisi concettuale appare qui completa.
Conclusioni.
L’ipotesi di lettura vibrazionale consente di addentrarci compiutamente all’interno delle valenze semantiche.
Perché possa venire accettata anche dagli scettici, si dovrà ricercare una grande serie di interpretazioni di elementi finora non spiegati, fino a raggiungere una “sufficiente massa critica” di casi risolti, che possa essere considerata non casuale.
Per il confronto con le incisioni di Lunigiana che rappresentano cerchi di coppelle si vedano i file:
- Ara del Persico
- Canaa Granda.
Il prof. Emmanuel Anati, grande studioso della Val Camonica, ha presentato nel libro “I Camuni, alle radici della civiltà europea” (1982) l’idolo ”Farfalla”, Roccia 27 di Foppe di Nadro.
La sua identificazione è relativa ad una similitudine formale di una sola parte dell’incisione e la conseguente indicazione è basata essenzialmente su una attribuzione alla sfera del sacro, senza ulteriori approfondimenti.
Approccio archeoastronomico e sciamanico.
Nello studio sull’apparizione della “farfalla-dorata” al tramonto del Solstizio di Estate nel promontorio del Caprione è stata fatta l’analisi comparata dei due soggetti ed è emersa la comune essenza legata ai principi dello shamanismo:
a)-l’uomo è composto di spirito, anima e corpo;
b)- lo spirito si forma nella costellazione-generatrice e ritorna ad essa dopo la morte;
c)- lo shamano aiuta lo spirito del defunto a raggiungere la costellazione;
d)- la farfalla è l’animale psicopompo in cui lo spirito si incorpora.
Quest’ultimo concetto è stato espresso da Marija Gimbutas come < the embodiment of the principle of Transformation>(Streep P., 1994).
Emerge quindi un approfondimento concettuale nell’approccio all’incisione di Roccia 27, che, pur rimanendo nell’ambito del sacro, consente di entrare all’interno della rappresentazione per specificare che :
- l’antropomorfo inferiore è lo shamano;
- l’antropomorfo superiore è il defunto nell’atteggiamento di lasciare la Terra;
- la presenza delle ali ci riconduce alla farfalla come animale psicopompo.
Approccio vibrazionale.
Avendo mostrato durante una conferenza i vari di tipi di rappresentazione di farfalle ed essendo presenti i soci dell’Associazione di Archeologia Vibrazionale, è stata indagata la natura della rappresentazione dei moduli numerici presenti all’interno delle ali dell’incisione di Foppe di Nadro (cinque ed uno).
Preso atto che il contesto non è semplicemente formale, ma è inserito nella iniziazione shamanica, si è potuto ricostruire che:
- l’ala superiore esprime la tendenza al cielo (modulo Uno);
- la coppella inserita sta ad indicare l’Uno, il Padre, l’Inespresso, la Potenza allo stato puro, latente, non espressa, il Potenziale infinito;
- la coppella inserita al centro dell’ala inferiore sta ad indicare la Madre, la Potenza espressa nella forma, la Generante della Vita;
- le coppelle in numero di cinque stanno ad indicare il Figlio, l’effetto della generazione formato dall’unione del Padre (due perché generante nella Terra e ora nel Cielo) e della Madre (due perché generante nella Terra e ora nel Cielo).
Il numero cinque sta nell’ala posta in basso perché assume qui anche il significato di in quanto il figlio si stacca poi dai genitori, portando in sé la loro natura duale quale forza genitrice, senza la quale lo stesso figlio non potrebbe essere.
L’analisi concettuale appare qui completa.
Conclusioni.
L’ipotesi di lettura vibrazionale consente di addentrarci compiutamente all’interno delle valenze semantiche.
Perché possa venire accettata anche dagli scettici, si dovrà ricercare una grande serie di interpretazioni di elementi finora non spiegati, fino a raggiungere una “sufficiente massa critica” di casi risolti, che possa essere considerata non casuale.
Per il confronto con le incisioni di Lunigiana che rappresentano cerchi di coppelle si vedano i file:
- Ara del Persico
- Canaa Granda.