Ricerche Geologiche su Megaliti (ricerca di Davide Gori, geologo, consulente geologico dell' A.L.S.S.A., Associazione Ligure Sviluppo Studi Archeoastronomici)
ARA DI SCORNIA 1
Il sito di Scornia, nel promontorio del Caprione, è stato scoperto applicando il principio olistico, cioè effettuando azione di survey in luoghi che mostravano una toponomastica pre-latina, in questo caso celtica, da skeir-na = luogo delle rocce. A conferma della veridicità di questo studio sta la considerazione che le carte notarili definiscono questo luogo come “Rocchette di Scornia”, presentando così il seguito toponomastico in lingua italiana conforme alla precedente radice celtica. Il primo megalite incontrato è stato quello portante un seggio vulviforme sub-verticale, passante, cioè sicuramente fatto dall’uomo (diversamente sarebbe il responso in caso di seggio vulviforme orizzontale passante, come nel caso dell’area megalitica di Campo de Già).
Oltre al precedente seggio vulviforme, che peraltro appare orientato verso il Sole che sorge al solstizio d’inverno, esistono due cerchi di pietre, con all’interno due pietre-altare. Una di queste pietre-altare è formata di due parti, la base e la tavola.La tavola è a forma di sella, cioè presenta una canalizzazione centrale. Sono state eseguite analisi spettrografiche sui due tipi di roccia di cui è composto l’altare:
- dolomia con Dolomite subeuedrale planare. Mxn, dedolomitizzata a plaghe;
- dolomia con Dolomite subeuedrale nonplanare, Fxn,(16-62 micron) luminescente , minutamente dedolomitizzata.
I costruttori dimostrano di conoscere la diversa natura delle rocce e di applicare questo schema in tutti gli altari del promontorio. Si noti che la seriazione naturale degli strati è inversa a quella ritrovata applicata nel reperto.
Il sito di Scornia è posto su una master-fault, cioè in un luogo ricco di emissioni che provengono dal sottosuolo. Il testimone più eccellente di questa ricchezza di emissioni è stato David Herbert Lawrence. Si veda il brano della sua lettera, riportato nell’approfondimento della Premessa, in cui narra del pic-nic compiuto sul crinale del Caprione, in vista delle Alpi Apuane e della costa verso Viareggio. Egli narra di sentire il sangue scorrere velocemente, e di sentire la voglia di saltare. Lawrence dimostra così di essere un soggetto ricettivo.
ARA DI SCORNIA 2
Le analisi spettrografiche svolte sulla seconda pietra-altare hanno evidenziato ancora che le due parti sono formate da rocce diverse:
- calcilutite terrigena tipo Wackestone silicoclastico, parzialmente dolomizzata, con inclusioni di opachi e sostanza organica debolmente luminescente attorno a resti di biocasti;
- dolomia con Dolomite euedrale subplanare, Mxn, luminescente, minutamente dedolomitizzata, con resti di problematici steli di crinoidi e di interclasti.
ARA DI CAMPO DE GIA’
Il sito di Campo de Già è posto nei Monti Branzi (etimologia dalla radice celtica bram = pietra fallica) accanto ad una dolina, che in antico doveva essere un lago. Gli acquiferi sono ancora percepibili al di sotto del sito. In prossimità è stato trovato il campione di deposito cristallino calcareo a struttura fibroso-raggiata, come concrezione alabastrina, caratterizzata da livelli a solfati, tipica delle acque termali di Montecatini terme e Bagni di Lucca (si veda l’immagine n. 16 dell’articolo “Paleoastronomia Megalitica Compara : Sardegna, Corsica, Liguria orientale”).
Nel sito si rinviene una grande pietra-altare, formata di una complessa base e di una tavola , che risulta spezzata in tre parti. La tavola ha la forma di una rudimentale losanga. La base contiene un pozzo cilindrico, con due fori laterali(fori di uscita del vortice d’acqua?) ed una apertura superiore a forma trapezioidale (canale di entrata?). Le analisi delle sezioni petrografiche hanno dato i seguenti risultati:
- Base dell’altare 1 = Dolomia con Dolomite medio-cristallina (62 - 250µ) euedrale/sub-planare. Accenni di dedolomitizzazione normale (meteorica) lungo le fratture e le paragenesi(Clorite-Quarzo-Pirrotite) (Dolomia Saccaroide);
- Base dell’altare 2 = Dolomia con Dolomite sub-euedrale planare/nonplanare, medio-cristallina (62 - 250µ) con dedolomitizzazione minutamente diffusa (Dolomia Saccaroide); - Base dell’altare 3 = Dolomia con Dolomite sub-euedrale/non-planare, medio-cristallina (62 - 250µ). La dedolomitizzazione minuta è diffusa in alcune parti della roccia (Dolomia Saccaroide);
- Tavola = Dolomia con dolomite euedrale/planare, grossolana (250-1000µ)limpida, luminescente. Non sono presenti tracce di dedolomitizzazione.
Da ciò si deduce che il litotipo riferibile alla tavola possiede caratteristiche non riscontrabili né nel sito né nel promontorio e quindi la Tavola sembra di provenienza extra-Caprione.

Promontorio del Caprione - sito di Scornia. L'altare, composto di due elementi, la base e la sella sacrificale.