Sopralluogo al sito di Cattafossi (Comune di Lerici)
Il sito di Cattafossi appartiene ai cinque che formano la costellazione di Cassiopea nel Promontorio del Caprione. E’ costituito da un “luogo alto”, cioè un luogo di sacralità liturgica. Il sito è posto su un’altura ed è circoscritto da un perimetro di muratura a secco assai primitiva. Sono individuabili nel perimetro due probabili accessi, il primo, in basso, lato nord, caratterizzato da una rampa e l’altro, sempre dallo stesso lato, ma posto ad una quota superiore.
L’area nel suo interno è gradonata e presenta tratti di muraglie trasversali che sembrano delimitare zone destinate ad attività specifiche. All’interno si notano due costruzioni a forma di cabhan ( luogo chiuso rotondo secondo la etimologia celtica ) nonché due pietre a sella, una di tipologia sella-semplice ed una di tipologia sella-con- vulviforme-passante.Geologicamente l’area presenta tracce evidenti di acquiferi carsici con le relative manifestazioni erosive ( a similitudine di quanto riscontrabile nel sito di San Lorenzo al Caprione e nel sito di Branzi - Campo de Già, relativamente al culto dell’acqua ) .L’indagine geo-biologica di tipo biofisico ha evidenziato una significativa differenza di tenore energetico ( valutato in unità Bovis ) tra la zona circostante e l’interno dell’area perimetrata. La grande pietra a forma fallica risulta essere posizionata su una faglia/frattura le cui emissioni agiscono principalmente sui primi tre centri energetici. Continuando l’itinerario si giunge alla prima pietra a forma di sella-semplice, la cui emissione induce in uno stato di riflessione (valutazione delle sensazioni avute sul sito precedente e degli effetti sulla nuova situazione psico-fisica ). Successivamente si ritiene che le due costruzioni a forma di cabhan, caratterizzate da una situazione energetica particolare, servissero come luogo intermedio per far salire l’energia nei centri più alti, in vista del raggiungimento di un succes-sivo status energetico ( iniziazione ).
Quanto sopra fa nascere l’ipotesi che il sito sia stato predisposto e frequentato da personaggi dotati di conoscenze approfondite e particolari nel campo dellaenergia ( sciamani ). Una ipotesi altrettanto interessante è che, essendo il luogo sacro per la presenza dell’acqua, questo fosse riservato alle sole donne ( iniziazione ai riti della fecondità ).
Non si esclude un utilizzzo più complesso del sito con l’insieme delle due ipotesi sopra-riportate. Il megalite a forma di sella-con-vulviforme-passante è posto in una zona di elevata tranquillità emotiva ( completamento del percorso iniziatico-rituale per la conoscenza dei legami e ritmi energetici terra-uomo-cielo ). I due corni del megalite corrispondono alle due polarità e la fessurazione vulviforme si ritiene sia stata attraversata da un rivolo di acqua sorgiva proveniente da una sorgente posta più a monte che induceva l’iniziato alla comprensione profonda del ciclo simbolico acqua-tempo-vita ( l’unica cosa certa nell’universo è infatti il continuo mutamento delle cose ). La costruzione della cinta muraria nel sito sembra avesse una doppia funzione:
a) delimitare un’area sacra con caratteristiche energetiche ben precise ;
b) contenimento delle acque sorgive all’interno dell’area al fine di aumentare le valenze energetiche dell’area tramite la creazione di percorsi obbligati.