Opposizione in Psicologia - (contributo di Marco Maio)
La vita è ritmo continuo. Nasciamo con un’inspirazione e moriamo con un’espirazione, la vita si dà tra questi due opposti fondamentali. Il principio d’opposizione si esprime nel sistema vivente come il principio formale della simmetria. Il vivente è caratterizzato dalla simmetria.
Senza la simmetria destra sinistra del corpo non potremmo camminare…il braccio destro ciondola in avanti, esattamente come il sinistro per la direzione opposta. Un pieno e un vuoto, un vuoto e un pieno. Simmetria non è due uguali, un pieno e un pieno, ma un’identità e il suo virtuale, o un atto e il suo potenziale (il pendolo oscilla a sinistra ma la sua espressione potenziale è la destra, quando poi il suo atto si esprime a destra il suo potenziale diventa la sinistra), simmetria è la scissione fondamentale, che le due mani nel gesto della preghiera ricompongono nell’unità divina.
Il corpo nella sua espressione di movimento è come iscritto dentro una bolla, se spingo a sinistra spingo a destra, ma se spingo in alto a destra spingo in basso a sinistra, riproponendo così il principio di opposizione sul piano astronomico.
Il fondamento psicologico funzionale della simmetria è la compensazione: quanta più energia c’è in una dimensione, tanto più la dimensione simmetrica deve compensare ai fini di una continua tensione degli opposti vitali, della possibilità del moto del pendolo. La psiche è in ultima analisi un modulatore di informazioni per la gestione dell’identità nel campo ambientale entro cui si sviluppa. Questa autoregolazione avviene per compensazione. Una compensazione fallita tra gli opposti identità biopsicologica e ambiente verso uno strapotere dell’identità (scissione dall’ambiente) significa la morte psichica (psicosi), mentre verso uno strapotere dell’ambiente (scissione dall’identità) significa la morte fisica (tumore).
L’ambiente compensa il rifiuto dell’identità infiammando il corpo (patologia fisica), la psiche compensa l’eccessivo carico informativo sul corpo gelando la psiche (angoscia, panico). L’infiammazione del corpo mima un corpo che attraverso il fuoco (infiammazione) deve trasformare la psiche (riscaldandola), l’angoscia e il panico (tema della nera morte) mimano una psiche che attraverso il gelo deve simbolizzare il corpo (raffreddandolo). Questo è il senso della via alchemica: spiritualizzazione del corpo (via del nero) e corpificazione dello spirito (via del rosso).
La psiche si autoregola per compensazione: l’inconscio compensa le funzioni della coscienza. La necessaria direzionalità della coscienza lascia in ombra molti aspetti che continuano ad esistere su un piano inconscio. Essi costituiscono un contrappeso all’orientamento cosciente e diventano rappresentabili in forma di sogni o immagini spontanee. Quanto maggiore è l’unilateralità dell’atteggiamento cosciente tanto più i contenuti inconsci si oppongono ad essa. Normalmente la compensazione ad opera dell’inconscio costituisce un’integrazione all’orientamento cosciente, ma nella nevrosi l’inconscio entra così in contrasto con la coscienza che la compensazione viene disturbata. Un esempio: l’individuo che ha un atteggiamento generale di tipo estroverso (rivolto più verso l’oggetto obiettivo che il fattore soggettivo) è compensato da un atteggiamento inconscio introverso (rivolto verso il fattore soggettivo: bisogni ed esigenze represse). Normalmente ciò significa un’integrazione. Se però si giunge a un’esagerazione del punto di vista cosciente, anche l’inconscio si manifesta in maniera eclatante, sintomatico: egoismo, infantilismo, arcaismo inconscio. Le esigenze dell’inconscio s’impongono categoricamente nei riguardi della coscienza manifestandosi con il fatto che gli individui o non sanno più ciò che veramente vogliono o non trovano più piacere in nulla o vogliono troppe cose in una volta: il disconoscimento totale della soggettività nell’estroverso patologico ha affamato la parte inconscia di bisogni e affetto, che chiede ora voracemente tutto quanto.
Se nuoto senza mai prendere fiato muoio asfissiato, se nuoto con la testa perennemente alzata perdo il controllo del movimento…
Chi è MARCO MAIO
Psicologo, formazione in psicoterapia analitica presso l'Université Européenne Jean Monnet - A.I.S.B.L. - Bruxelles, membro del Centro Ricerche di Psicologia Analitica Delphi - (Genova) e docente della Scuola di Counseling, socio della Società Italiana Medicina Psicosomatica (S.I.M.P.)