SCIENZIATI, SENSITIVI, SCIAMANI FINI E CIARLATANI
La ricerca scientifica è una delle vie di conoscenza della realtà che ci circonda. La ricerca scientifica è un elemento di conoscenza recentissimo e brevissimo, se lo si raffronta con la storia dell’umanità. La ricerca scientifica penetra all’interno della natura svelandone i meccanismi di funzionamento, ma non ne penetra fino in fondo i segreti, perché dopo ogni scoperta si aprono nuovi campi da scoprire. Il quesito epistemologico sottostante alla ricerca scientifica è : perché?
All’Università Sciamanica del Perù, frequentata da persone sensitive che hanno frequentato le università occidentali, un ricercatore italiano che mostrava gli ultimi studi sull’acqua è stato nominato sciamano fine perché era riuscito a dare spiegazione di ciò che i sensitivi percepivano in base alla loro esperienza, basata sul quesito epistemologico primitivo: funziona?
Se si pensa alla tradizione medioevale per cui la sensitiva (allora strega) raccoglieva la ragnatela nell’angolo buio della cantina e la poneva sopra le ferite del guerriero, ed il guerriero guariva, si aveva la risposta positiva al quesito “funziona”. Cioè si aveva una risposta oggettiva, dovuta ad una conoscenza soggettiva. Ma la strega veniva mandata al rogo perché non sapeva spiegare il perché della sua arte. Nella Seconda Guerra Mondiale, l’uso della penicillina ha salvato molti “guerrieri” americani, ma i medici militari non sono stati mandati al rogo, perché l’esito positivo dell’applicazione, cioè la risposta “funziona” è stata affiancata dalla risposta del perché funziona, dovuto alla ricerca scientifica. La ricerca scientifica è giunta con secoli (o millenni?) di ritardo dove già era giunta una percezione soggettiva. La verità era quindi già posseduta, già operante, ma negata dal mondo professionale degli allora cerusici e dal potere di controllo degli uomini di chiesa. Allora imperò l’Inquisizione, oggi è sorto il “Gruppo Sette”, per il controllo di tutte quelle realtà antropologiche che stanno deviando verso comportamenti criminosi o comunque negativi. La ricerca di questa realtà è però mal impostata., perché guidata da un lato dalla “scienza accademica” e da un lato dal potere religioso della chiesa cattolica. L’esistenza del “Gruppo Sette” non può quindi essere considerata una palestra di ricerca aperta, capace di far entrare nella realtà, nella normalità, la enorme ricchezza delle “percezioni” dei soggetti più sensibili, sia perché gestita con scopi polizieschi, sia perché attenta soltanto a studiare i soggetti che assumono comportamenti devianti e non i soggetti che, pur avendo campi di percezioni assai diversificati, si comportano sanamente e benevolmente. La stessa chiesa cattolica è impegnata a capire se alcuni tipi di estasi che sono provate da religiosi e religiose siano sane oppure siano dovute ad isterie. Ne è stato un esempio emblematico il riconoscere “ufficialmente” che le stimmate di Padre Pio erano effetto di isterismo, basandosi sul certificato medico rilasciato da Padre Gemelli (il fondatore dell’Università Cattolica, medico razionalista). Si assiste oggi ad una convergenza di atteggiamenti razionalistici, che vede unite sinergicamente nell’azione sia la scienza accademica sia la chiesa cattolica, col risultato che le persone che si sentono , perché portatrici di esperienze sottili, sono di fatto escluse dalla normalità e rischiano o di finire emarginate, devalorizzando le capacità possedute, o possono finire nella speculazione distruttiva di soggetti diabolici. Questi proliferano in ogni luogo e producono un fatturato superiore all’ammontare dell’8 per Mille, devoluto in Italia alla chiesa cattolica. Occorre quindi una nuova strategia divulgativa, che non costringa più una certa rivista italiana a fare i congressi su queste materie fuori dall’Italia, a San Marino, per non incorrere negli strali della giustizia italiana, ancorata a schemi oscurantistici. La chiesa cattolica e le pubbliche autorità devono capire che non è con la censura che si educano le masse, perché la censura è l’antitesi della Verità, e la Verità è la Vita (“io sono la Via, la Verità e la Vita” insegna il Cristo). Vero che questo non è problema che tocchi le autorità accademiche, distaccate dal contesto sociale, rimane però vero il fatto che l’atteggiamento accademico condiziona le autorità politiche, le quali devono in conseguenza pianificare la cultura globale. Per invertire questa politica oscurantistica e repressiva, incapace di risolvere il problema, occorre immettere in campo educativo un primo insieme di elementi chiarificatori:
-1 - esiste la realtà razionale, codificata nei principi scientifici, peraltro in continua evoluzione a seguito delle scoperte effettuate dagli scienziati ricercatori (valori oggettivi);
- 2 -esiste una realtà sottile, percepibile dagli elementi che sono geneticamente dotati di capacità ricettive particolari, che, pur differenziata, si può collocare in numerose categorie (valori soggettivi). Tanto più grande sarà la raccolta di questi valori soggettivi in categorie tipiche, tanto più sarà possibile raggiungere una “massa critica” adatta per lo studio degli specialisti. Tanto più sarà diffusa questa conoscenza, tanto più verrà facile la ricerca di nuovi campioni. Si instaurerà così un circuito di fiducia fra i portatori di queste esperienze ed i ricercatori di settore (massa critica di valori soggettivi);
- 3 - un primo tipo di ricerca di valori sottili attiene le interazioni fra geo-masse e bio-masse (ad esempio le frequenze emesse dai megaliti collocati su master-faults). In questo tipo di ricerca la geologia può fornire una serie di valori oggettivi, ottenuti mediante le nuove tecnologie (ad esempio conoscenza della riflettanza delle varie rocce, analisi spettrografiche ecc.) e si avrà così un notevole aiuto nel raffrontare un preciso standard di geo-masse con le interazioni da questo generate nei vari tipi di carattere dei soggetti ricettivi (esperienze della Terra vivente). In questo campo specifico basterebbe voler investire risorse e si otterrebbero anche tutti i possibili parametri del corpo umano sottoposto a certi campi. Evidentemente si preferisce mantenere il tutto nell’oscurantismo (forse si temono i rabdomanti, che sono una costante antropologica di tutti i tempi e di tutte le culture?);
- 4 - un secondo tipo di ricerca di valori sottili attiene le esperienze di ricezione di frequenze che vengono dal cosmo o dall’atmosfera o dalla stratosfera (esperienze dell’aria vivente). Anche qui, volendo investire risorse, si otterrebbero molti parametri relativi al funzionamento del corpo umano sottoposto a determinate variazioni di campo;
- 5 - un terzo tipo di ricerca di valori sottili attiene alle esperienze di realtà che appartengono ad altre dimensioni (ad esempio visioni di ectoplasmi, visioni di UFO ecc.);
- 6 – un quarto tipo di ricerca di valori sottili attiene la ricezione di fenomeni che avvengono nel mondo delle forze spirituali (profezie, preveggenze, miracoli, sospensioni delle leggi fisiche, possessioni ecc.);
- 7 - un quinto tipo di ricerca attiene esperienze che sono connesse con il funzionamento delle tre parti vitali dell’uomo (spirito, anima, corpo). In questo senso viene mantenuto un atteggiamento oscurantista, colpevole ed ingiustificabile, da parte della chiesa cattolica, che non fa nulla per insegnare che esiste una precisa distinzione fra lo spirito e l’anima. In ciò la cultura della chiesa è stata influenzata da Platone, ma l’insegnamento di San Paolo è chiaro, seppur ignorato:
: - “e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore” (Lettera I ai Tessalonicesi – versetto 5, 23);
- “la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti ed i pensieri del cuore” (Lettera agli Ebrei – versetto 4, 12).
Le dinamiche mentali che scaturiscono da questa premessa funzionale, peraltro già presenti nell’uomo della preistoria attraverso la diffusione dello sciamanismo, sarebbero enormemente utili per combattere certi fenomeni di devianza, e nel contempo aiuterebbero le persone portatrici di esperienze particolari a sentirsi inserite nella normalità dell’essere (forse che l’uomo della preistoria era più evoluto spiritualmente dell’uomo attuale?).
Un bell’esempio di civiltà viene dalla Russia, ove, dopo la caduta del muro di Berlino e quindi del Comunismo, in alcuni ospedali sono inseriti gli sciamani e le sciamane, che, con tanto di cappa bianca, partecipano alle visite in corsia con i medici e segnalano i casi in cui la medicina ufficiale non avrebbe alcun effetto, rilasciano un certificato in cui si assumono la responsabilità di curare quel tipo di malato. Essi, nel contemp, inviano in ospedale, per ricevere le cure mediche specialistiche più appropriate, quei malati che si rivolgono loro in privato per essere aiutati (medicina popolare) ma che non manifestano sintomatologie tipiche del rapporto spirito-anima-corpo, in cui sciamani e sciamane possono operare efficacemente.