Sessualita’, Amore, Penetrazione, Eiaculazione in rappresentazioni preistoriche
Il 24.07.2000 il giornale La Nazione pubblicava un articolo a titolo Il deserto svela il primo graffito erotico della storia e mostrava una fotografia di una incisione preistorica dell’Oasi di Dakhla, nel deserto posto ad occidente di Luxor. Una missione archeologica dell’Istituto Francese di Archeologia Orientale aveva studiato il sito di Ayn-Asil con reperti del 2 200 a.C. ed in prossimità degli scavi erano stati scoperti graffiti. Uno di questi veniva interpretato come un membro maschile nell’atto di penetrare il sesso femminile (fig.1).
Effettuando ricerche in Sardegna scoprivo in Comune di Villa S.Antonio (Oristano), all’interno di un complesso megalitico caratterizzato da menhir, domus de Janas, canalizzazioni di acque con strada megalitica in pietra, un grande lastrone di roccia, prossimo a quello che in antico doveva essere un corso d’acqua, portante una profonda incisione catalogabile come attinente i culti della fecondazione ed in particolare della eiaculazione. (fig.2) Le due parti della profonda incisione, realizzata a tre dimensioni, sono fra loro comunicanti, ed essendo poste in leggera pendenza, è possibile far scorrere acqua dalla parte superiore, rappresentante il membro maschile, dentro la parte inferiore, rappresentante la vagina. Quando scoprii questa incisione, essa stava per essere sepolta sotto i detriti scaricati dai camion, in quanto il sito era stato identificato come discarica comunale. Effettuai immediatamente una segnalazione al Sindaco del paese ed esposi la scoperta al Valcamonica Symposium 2000, inserita in una più ampia comunicazione a titolo “Culto della fecondazione e simbologia cosmogonica in Sardegna”, redatta assieme al geologo Davide Gori, consulente per la geologia della Associazione Ligure Sviluppo Studi Archeoastronomici ed all’antropologo sardo .Lello Fadda. A controprova dell’identificazione presentai l’individuazione, presso l’incisione, di cinque coppelle che rappresentano il membro virile con i testicoli, così come viene ancora oggi disegnato dai ragazzi nei muri e nei banchi di scuola. (figg. 3 - 4).
. A conferma delle suddette interpretazioni, e ad allargarne il senso in termine di “campi vibrazionali” (il fisico inglese Roger Penrose ha dimostrato come gli stati emozionali derivino dalle vibrazioni dei micro-tubuli delle proteine) sovviene la rappresentazione, nella Grotta di Porto Badisco (la più grande grotta sciamanica d’Europa e del Mediterraneo) della coppia di uomini, maschio e femmina, che si baciano, ed al di sopra dei due si apre una grande cuore.(fig. 5).
Ringrazio di questa importantissima segnalazione l’archeologa pugliese Laura Leone, Content Manager del sito Internet www.artepreistorica.it.